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Teseo la rapisce e la stupra, quando Castore e Polluce, suoi fratelli, vanno a riprendersela viene data in sposa a Menelao e diventa la regina di Sparta. Ma Elena non si accontenta e decide di fuggire con Paride verso Troia, città in cui le donne contano quanto gli uomini, in cui possono scegliersi i mariti. Presto però si rende conto che anche lì il suo parere non è richiesto. Elena racconta non per ammettere colpe né per giustificarsi. Non vuole essere compresa o perdonata, lo fa perché la sua storia, quella di una donna prigioniera del proprio corpo o identificata con esso agli occhi degli uomini, possa infine uscire dalle sue viscere e trovare pace.
Ogni pagina di questo libro ci appare incantevole e superba, le parole scorrono con una tranquillità dolce e fanno dimenticare il contesto storico o di leggenda trasportando il lettore senza artifici e senza inganni letterari in un tempo che non è più tempo, ma che è ieri ed è oggi, attuale e veritiero come una puntuale cronaca quotidiana, che condanniamo quando ci racconta di violenze, che applaudiamo quando ci parla di libertà. Francesco De Masi
Elena (gr. ῾Ελένη) Elena, sin dall'antichità, stereotipo di donna fatale, si deve pensare anche solo all'origine etimologica del nome. Elein significa infatti distruggere. Elena rappresenta la donna distruttrice, quasi una creatura demoniaca, una creazione malvagia, a causa della quale scoppia la guerra di Troia. Nonostante ella venga citata come tentatrice, divinità malvagia, di una bellezza assoluta ma pericolosissima, per la quale vale la pena di morire, ci sono molte eccezioni a questa interpretazioni della sua figura. La foto ritrae l'attrice del film Troy che interpretava Elena. ELENA era la sorella di Castore e Polluce, i Dioscuri, e di Clitemnestra sposa di Agamennone. Elena diede alla luce Ermione, figlia di Menelao, inoltre si dice che diede alla luce anche Ifigenia e la affidò alla sorella Clitemnestra perché la allevasse. Ma la maggior parte degli autori ritiene che Clitemnestra fosse la legittima madre di Ifigenia. A SPARTA... A Sparta, Elena era venerata come una dea. Vari riti e aneddoti la celebravano come modello di giovane sposa.
Elena di Sparta di Loreta Minutilli ( Baldini+Castoldi 2019, pp. 189 euro 17) è un libro che attrae a prima vista, che si affronta senza timore e senza alcuna riserva, con la sicurezza di incontrare una bella storia. Eppure su Elena di Sparta esiste già un'immensa letteratura, sappiamo tutto di lei, della sua sconvolgente bellezza e della sua presunta superficialità d'animo, sappiamo che è stata stuprata giovanissima da Teseo per poi andare in sposa a Menelao prima e a Paride, figlio di Priamo re di Troia, poi. Sappiamo che a causa sua c'è stata la guerra di Troia conclusasi con l'inganno di Ulisse, ma forse, e senza forse, poco o niente sappiamo di lei donna, dei suoi stati d'animo, dei suoi dolori, dei suoi tormenti, del suo desiderio di libertà. Il libro di Loreta Minutilli ha l'altissimo merito di dar voce, e che voce, a un personaggio solitamente silente. Accogliendo la tesi omerica del ritorno di Elena a Sparta e della riconciliazione con Menelao, in un narrato che trova nella fine il suo inizio, la bellissima superba Elena si confessa in prima persona, facendo assurgere la sua storia a storia universale di tutte le donne, in ogni tempo e in ogni luogo, lo stupro subito in giovanissima età è storia di ieri e di oggi, è bestiale orrore senza limiti temporali, i pensieri di Elena che, oltre a essere la donna più bella del mondo, era per mitologica credenza figlia di un dio, sono pensieri e desideri di ogni donna da sempre e per sempre.
Dal libro:"Didone per esempio. " "Si innamora Elena? Perde la testa per Paride? Mah. Forse per un momento le piace far finta di sì. Ha avuto tutto dalla vita, tranne la capacità di provare quel brivido che tutte le altre provano. Magari è solo l'incaponimento di volersi innamorare che la fa buttare a capofitto dell'avventura, fra le braccia di Paride, un uomo che le sembrava diverso da tutti gli altri. " Dopo la caduta di Troia. L'Iliade ci mostra un'Elena che, dopo dieci anni di sanguinosa guerra, è in preda al rimorso per essere stata causa di tante stragi. Anche l'amore per Paride non è più vivo come un tempo. È ancora una donna conturbante, oggetto di ammirazione da parte dei vecchi Troiani. Caduta Troia, Elena si ricongiunge con Menelao. Un poema andato perduto raccontava la scena dell'incontro tra i due: ancora irato, Menelao vorrebbe uccidere la moglie infedele, ma quando la vede ancora nel pieno delle sue grazie si lascia sedurre dal suo fascino e la perdona. Elena colpevole? Abbandonando il marito Elena, si era macchiata di adulterio e per questo fu aspramente condannata da poeti e scrittori di tutte le età.