Scosse il capo con disapprovazione e tentò di sollevarlo delicatamente con il dorso della mano. Era decisamente molto infiammato. La pelle che lo ricopriva era tesa e lucida, di un colore che dal rosso stava degenerando in viola. Ignorando le proteste del figlio, lo fece sedere sul bidet ed aprì il rubinetto. Una cascata di acqua si riversò sul pene in mille bollicine azzurro pallido. < Lo sai che dobbiamo pulirlo anche sotto la pelle, no? > < No! lì no, non ce la faccio. Mi fa un male atroce> < userò l'ovatta e lo farò piano, ok? > Matteo strinse i denti quando la madre scoperchiò con cura il glande dalla pelle che lo ricopriva. Poco dopo sentì il sapone liquido bagnarlo subito seguito dall'ovatta che la madre trascinava sul glande in fiamme. Lo pulì con cura e al termine lo cosparse interamente di una crema biancastra, estremamente densa. Quindi lo ricoprì tirando la pelle fin sulla punta. < è cortisone > aggiunse < quindi dovrebbe agire abbastanza in fretta. Già stasera dovresti stare meglio > Giuditta era infermiera professionale e per le cose di questo tipo, preferiva sbrigarsela da sé.
Lei stava leggendo un libro, si era messa il pigiama e stava su un fianco. Appena sono entrato mi ha detto "che fai? Ti prego non fare stupidaggini, sono tua madre, voglio bene a tuo padre e tu sei mio figlio". Ma io non la ascoltavo più…. incesto sesso mamma e figlio La baciai profondamente sulla bocca, lei non si sottrasse, anzi, mi sembrò anzi che la lingua prima titubante iniziasse a cercare la mia… capii che il fosso era saltato, le tolsi il pezzo di sopra del pigiama e mi godei appieno lo splendido, enorme seno dai capezzoli turgidi e appuntiti. Anche lei si sciolse in un abbraccio forte……le tolsi anche il pezzo di sotto e le mutandine, mi buttai a capofitto sulla sua fica calda e iniziai a leccarla con foga, spennellandola…………allora anche lei esplose…. "ahh, tesoro, amore, che lingua……ancora ti prego………" e poi facemmo l'amore a lungo. La penetrai, prima dolcemente poi cominciai a stantuffarla sempre più forte fino a che, entrambi urlando, le riempii la vagina del mio seme bollente.
Anche il figlio Ben conferma il suo amore ed è convintissimo di amarla: "Quando ho incontrato Kim, dopo tanti anni, non riuscivo a pensarla come la mia mamma, ma solo come un essere con il quale avrei potuto fare sesso. Quando ci siamo incontrati ci siamo subito amati e abbiamo fatto sesso un sacco di volte. E' stato naturale e fantastico", ha concluso. Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Aprile 2016, 11:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
abbiamo messo la crema naturalmente, che altro? >
Si slacciò nuovamente i pantaloni e li abbassò alle ginocchia. Con un dito abbassò i boxer, e facendo attenzione a non toccarlo espose il pene bene in vista. Era mattina presto ma l'aria già risuonava dei rumori tipici del risveglio di un giorno feriale. Lo scalpiccio sulle scale della signora del piano di sopra accerchiata dalla sua torma di marmocchi vocianti, l'odore di caffè e cornetti caldi che saliva dal bar sottostante. Lo sferragliare sulle rotaie del 736 ricordò a Giuditta che era già abbastanza tardi. Avrebbe dovuto fare in fretta. Inforcò gli occhiali che le penzolavano dal collo e reggendosi al lavabo si inginocchiò davanti al piccolo membro che penzolava inerte su un lato. Il vano era molto angusto, lo spazio bastava appena per due persone in piedi. Giuditta, con lo spigolo del bidet in una costola, dovette necessariamente avvicinarsi molto al pene del ragazzo. Una zaffata di orina e umori corporali la investì in pieno. Ma quando avrebbe imparato a curare di più la propria igiene personale?
Si ritrasse d'istinto mentre un secondo violento schizzo di sperma saettava nell'aria. Giuditta lo sentì bagnarle i capelli e colarle, caldo e vischioso, sulla fronte. Mentre con la mano cercava di mantenere un certo ritmo, con l'altra cercava affannosamente un asciugamano con cui pulirsi. Con la coda dell'occhio vide altri schizzi zampillare disordinatamente nell'aria attorno a sé. Dovette reprimere un conato di vomito, quando avvertì il sapore disgustoso dello sperma insinuarsi nella bocca. Quando finì calò una pesante coltre di silenzio. Giuditta lasciò andare il membro, ancora gocciolante e si pulì il viso dalle tracce di sperma che Matteo le aveva rigurgitato addosso. Si alzò malferma sulle gambe. Altre chiazze lordavano il pavimento e il lavabo. Matteo si stava ricomponendo. Aveva l'aria affranta di un pulcino bagnato < Cosa abbiamo combinato moglie? > mormorò impaurito con voce improvvisamente tornata infantile. Giuditta si fermò sulla soglia. Increspò le labbra in un sorriso affettatamente innocente < Cosa?
E poi lo rifacemmo, e ancora e ancora, sempre con posizioni diverse. Notai che a lei piaceva stare sopra e la accontentai. Urlava senza ritegno mentre si impalava sul mio cazzo sempre durissimo, fino a quando cadde sopra di me stanca e piena del mio seme. Dormimmo fino a tardi, abbracciati. Appena sveglio le misi il mio uccello rinvigorito dal riposo in mezzo al voluminoso seno e mi fece una spagnola da favola…. sborrai nuovamente e lei assaporò lo sperma con un dito e lo fece assaggiare anche a me. Con gioia pensavo che avevamo davanti 13 notti e 14 giorni………chissà quante cose avremmo scoperto insieme……. una cosa eccitante. La prima cosa che desideravo ardentemente fare era di sfotterla mentre parlava al telefono con mio padre, vederla godere e contemporaneamente cercare di non farlo capire al marito che sarebbe stato all'altro capo del telefono…. spompinare mentre lo salutavo io …. passarci il telefono mentre scopavamo………cornificarlo a sua insaputa……dirgli che eravamo davanti alla tv ed invece essere nel letto matrimoniale, al suo posto.