Pertanto, i provvedimenti del governo (dalla chiusura di molte attività a quello sulla scuola) non potranno che essere prorogati", ha annunciato il premier in un'intervista al Corriere della Sera, garantendo, assieme alla proroga del lockdown, lo sblocco di investimenti pubblici per decine di miliardi e un intervento a tutela delle aziende strategiche italiane. Il ministro dell'Istruzione, Azzolina ha confermato l'orientamento di "prorogare la data del 3 aprile" e ha invitato tutti alla massima responsabilità: non è possibile per dare un altro termine per l'apertura delle scuole perché tutto dipende dall'evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico". Le scuole saranno riaperte "solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza". E il presidente dell'Iss, Brusaferro evidenzia che"la curva del contagio sembra rallentare, ma ancora non abbiamo raggiunto il picco dei contagi". La mappa in timelapse del contagio coronavirus in Italia: tutti i numeri, regioni e città colpite
Mercoledì, 27 Maggio 2020 Salta al contenuto SPECIALI Quando va presentata la domanda di cessazione dal servizio e di pensionamento per un docente che vuole accedere alla quiescenza con la proroga dell'opzione donna? Buon giorno, sono insegnante scuola primaria a, tempo indeterminato;ho 58 anni, 40 di contributi. Chiedo quando potrò presentare domanda di pensione, e entro quali termini di scadenza? Saluti La proroga dell'opzione donna che consente il pensionamento alle lavoratrici dipendenti che hanno compiuto i 58 anni (e alle lavoratrici autonome che ne hanno compiuti 59) entro il 31 dicembre 2019 dovrebbe essere contenuta nella legge di bilancio 2020 in vigore, quindi, dal 1 gennaio 2020. Non è possibile per chi vuole accedere a questa misura presentare domanda di cessazione dal servizio entro il 30 dicembre 2019 poichè si chiederebbe il pensionamento con una misura non ancora in vigore. Nella bozze della legge di Bilancio che sono circolate nelle scorse settimane, in ogni caso, è stato previsto che per il personale della scuola che dovrà accedere a tale misura sarà prorogato il termine di presentazione della domanda di cessazione dal servizio alla fine di febbraio (29 febbraio 2020).
Via, quindi, i tanti dubbi che aveva alimentato la stampa su una possibile abolizione della misura, la quota 100, almeno per il 2020, resta. Pensione quota 41 Riconfermata la possibilità di accedere alla pensione con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci (almeno 12 mesi di contributi versati prima del compimento dei 19 anni di età) che rientrano nella categorie tutelate (disoccupati, caregiver, invalidi, usuranti e gravosi). Dei 41 anni di contributi soltanto 2 o 3 anni possono essere contributi figurativi. Proroga Opzione donna e Ape sociale L'opzione donna sarà prorogata anhe nel 2020 e prevede la possibilità per le lavoratrici di accedere al pensionamento con un sostanzioso anticipo accettando il ricalcolo interamente contributivo dell'assegno pensionistico. Non ci sono notizie, però, su eventuali requisiti confermati o modificati nè su quale sarà la data limite per il raggiungimento. Riconfermata per il 2020 anche l'Ape sociale che prevede la possibilità di accedere alla pensione anticipata con almeno 30 anni di contributi per invalidi, disoccupati e caregiver, e con 36 anni per usuranti e gravosi, con un anticipo di 3 anni e 7 mesi rispetto alla pensione di vecchiaia.
Quindi i requisiti resteranno inalterati, ossia 58 e 59 anni di età a seconda della categoria di appartenenza (se autonome o dipendenti) e 35 anni di contribuzione. Questi requisiti, però, dovranno essere maturati entro il 31 dicembre 2019; appare molto improbabile, infatti, che il Governo possa estendere Opzione Donna per ulteriori due anni, se non altro perché bisognerà rispettare i paletti imposti dall'UE. Non bisogna dimenticare poi che indipendentemente dalle promesse è inevitabile che Opzione Donna sia una misura destinata a sparire. Il vantaggio per le casse dello Stato, infatti, è dato dal fatto che per accedere anticipatamente alla pensione le lavoratrici devono accettare un ricalcolo dell'assegno che avviene interamente con il sistema contributivo (anche per la parte che normalmente sarebbe stata calcolata con il retributivo). Per queste c'è una penalizzazione che a seconda della posizione contributiva può arrivare anche al 40%, tutto a vantaggio dello Stato che può risparmiare sulla pensione (che viene erogata per più anni ma per un importo minore); è con questo meccanismo che è stato possibile contenere i costi di Opzione Donna ed è per questo motivo che nonostante i vincoli di bilancio ci sentiamo di dire - anche in base alle indiscrezioni raccolte - che il Governo dovrebbe mantenere gli impegni presi confermando questa misura per un altro anno, e poi si vedrà.
Per approfondire: Come funziona il calcolo contributivo? Nonostante il ricalcolo interamente contributivo della pensione: le lavoratrici madri che scelgono l'opzione donna non hanno diritto alle maggiorazioni dei contributi spettanti in caso di pensione calcolata esclusivamente col sistema contributivo; spetta l'integrazione al trattamento minimo. Quando posso chiedere la pensione opzione donna? L'attuale pensione con opzione donna può essere domandata, una volta maturati i prescritti requisiti (entro la data del 31 dicembre 2018) quando si vuole. Grazie al principio di cristallizzazione dei requisiti, difatti, anche se successivamente la normativa cambia, il diritto acquisito alla pensione non si perde. L'istanza può essere presentata attraverso il sito dell'Inps, se la lavoratrice è in possesso delle credenziali (Spid di secondo livello, Pin dispositivo, Cns), seguendo il percorso: Prestazioni e Servizi / Pensione "Opzione donna"/ Accedi al servizio. Apparirà una pagina col seguente avvertimento: "stai presentando una domanda di pensione di anzianità con calcolo contributivo sperimentale lavoratrici D.