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2. Come congiunzione con valore causale, per introdurre una proposizione secondaria (con il verbo all'indicativo): sono in collera con te, p. non hai risposto alla mia lettera; ho con me l'ombrello, p. quando sono uscito di casa il tempo era minaccioso; spesso in risposta a una domanda: «Perché sei così in ritardo? » «Perché sono stato trattenuto in ufficio». P. sì, p. no, forme, poco garbate, a volte usate nelle risposte, o piuttosto per eludere una risposta; p. due non fa tre, per significare che non si intende dare alcuna spiegazione. b. Nell'uso letter., con valore simile a poiché e siccome, può introdurre l'enunciazione di una causa già nota, premessa alla proposizione in cui si esprime la conseguenza (questa introdotta talvolta da perciò o da così): p. s'era molto parlato del fatto ( così, o perciò) credevo che anche tu ne fossi al corrente; P. la vita è breve, E l'ingegno paventa a l'alta impresa, Né di lui né di lei molto mi fido (Petrarca). 3. Sempre con valore causale, ma in funzione di pronome relativo, come equivalente di per cui ( per il quale, per la quale): vi dirò la ragione p. la penso diversamente; non c'era un motivo p. se ne andasse così all'improvviso.
indirette, con il v. o al congiunt. : so p. lo stai cercando; mi chiedo p. Anna sia tanto arrabbiata; anche assol. quando il contenuto della frase interr. si ricava dalla precedente: lo vedevo perplesso ma non capivo p. || p. mai, domanda rinforzata, che esprime anche sorpresa o atteggiamento polemico | p. no?, domanda retorica, usata come risposta affermativa attenuata o come intercalare cong. Introduce frasi dipendenti esplicite causali (con il sign. di "poiché", "per il fatto che", "dato che" ecc. ) e finali (con il sign. di "affinché"): vedi la nota In funzione di pron. rel. ( preceduto da un sostantivo indicante causa), "per cui", con il v. : non c'è ragione p. tu debba preoccuparti tanto In funzione di cong. testuale, col sign. di "infatti", conferisce valore di commento o dimostrazione aggiuntiva a quanto detto in precedenza: fa caldo, p. si sta sciogliendo la neve (il perché non introduce la causa del fatto, ma l'argomentazione del parlante; equivale a: "lo affermo perché vedo che") s. m. inv.
Sinonimi avverbio per quale ragione, per quale motivo, per quale scopo, come mai congiunzione per cui, poiché, dato che, allo scopo che, per la ragione che, per il fatto che, affinché, giacché, cosicché, talché, perocché, perciò, così, siccome, benché sostantivo motivo, movente, motivazione, causa, scopo, ragione interrogativo, domanda, incertezza, dubbio Scarica il dizionario gratuito per Android → Lemmi successivi: perciò | percorrere | percorso | percossa | percuotere | perdente | perdere | perdigiorno Questo sito usa i vocabolari di OpenOffice in accordo alla licenza LGPL. Condividi:
Perché: Definizione e significato di perché - Dizionario italiano - Corriere della Sera > Dizionari > Dizionario Italiano > P > perché Dizionario di Italiano il Sabatini Coletti Dizionario della Lingua Italiana percalle percento percentuale percepibile percepire percettibile percettibilità percettivo percettore percezione perciò percolazione percome percorrenza percorrere percorribilità percorso percossa percosso per cui [per-ché] avv., cong., s. avv. Dai valori della prep. per trae i due sign. di "per quale causa" e "per quale fine o scopo". Introduce interr. dirette, con il v. all'ind. o al cond. : p. te ne vai già? ; p. lo avrebbe fatto? ; domande retoriche con il v. al cond. dovrei dubitare di te?, o all'inf. (per ellissi di bisogna o sim. ): p. sprecare tante energie? ; anche assol. se il contenuto della frase si ricava da quanto precede: "Sono teso" "P.? ". Seguito da non e da v. al pres. esprime invito a fare qlco. non vi fermate a cena? Svolge funzione anche di cong. nelle interr.
»; non hai risposto alla mia domanda: perché? Talvolta viene fatto precedere dalla cong. e o da un o o da un ma, per dare all'interrogazione un tono di maggiore vivacità: e perché...? ; o perché...? ; ma perché...? ; opp. è rafforzato con mai, quasi a indicare stupore o esprimere comunque reazione o opposizione a quanto altri ha detto o fatto: p. mai sei venuto così tardi? ; p. mai dovrei offendermi? ; in altri casi è seguito dalla negazione non, spec. quando la domanda vuol essere un invito a fare qualche cosa: P. non scendi? p. non ristai? (Carducci); p. non ti fermi a cena con noi? b. In interrogazioni indirette: vorrei sapere p. hai abbandonato il tuo posto; rafforzato con mai: non capisco p. mai agisce in questo modo; spiegami p. mai te ne sei andato; talvolta con il verbo al cong. : mi chiedo p. tu sia stato zitto. Anche usato ellitticamente: sembrava preoccupato, ma non ci disse p. ; si sentiva a disagio senza sapere p. ; accettò la punizione, senza chiedersi perché (cfr., al n. 7, l'uso sostantivato con articolo).
Corriere della Sera > Dizionari > Sinonimi e Contrari > P > perché Dizionario dei Sinonimi e dei Contrari Rizzoli Education perbenismo percentuale percentualmente percepibile percepire percettibile percettibilità percettivo percettore percezione perciò percorrenza percorrere percorribile percorribilità percorso percossa percosso percuotere percussionista per quale ragione, per quale motivo, per quale scopo, come mai cong. 1. ( in funzione di pronome relativo) per cui 2. poiché, dato che, allo scopo che, per la ragione che, per il fatto che, affinché, giacché, cosicché, talché s. m. inv. 1. motivo, movente, motivazione, causa, scopo, ragione 2. interrogativo, domanda, incertezza, dubbio. il perché e il percome: tutte le ragioni. Copyright 2018 © Rizzoli Education S. p. A., Milano. Coordinamento e supervisione: Stefano Re. Coordinamento operativo: Simona Bisi, Marco Varone. Motore di interrogazione: Edigeo, Milano.
perché avv. e cong. [comp. di per e che 1 o che 2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo in alcuni usi ant. nei quali corrisponde a un per cui ( per il quale, per la quale). Sotto l'aspetto semantico, esprime per lo più rapporti causali o finali; nell'uso ant. ebbe anche valore concessivo. 1. Come avv., in proposizioni interrogative dirette o indirette, serve a chiedere la causa, il motivo per cui si verifica o non si verifica un dato fatto, o anche lo scopo per cui si fa o non si fa qualche cosa, non essendo sempre evidente la distinzione tra il sign. causale e il finale. a. In interrogazioni dirette: p. ti sei comportato così male? ; p. non siete venuti alla festa? ; p. corri? ; p. ti sei messo il cappello? Talvolta seguito da un infinito: p. tormentarsi inutilmente? ; p. telefonargli?, non è meglio scrivergli? ; p. salire a piedi quando c'è l'ascensore? Si usa anche ellitticamente quando l'intera domanda è implicita in ciò che è detto prima: «Oggi non ho intenzione di uscire di casa» «Perché?