Oggi, è ancora più semplice perché lo Stato ha predisposto il 730 precompilato reperibile sul sito dell'Agenzia dell'Entrate. In pratica, si tratta di un modello che contiene già tutti i dati raccolti ed elaborati dal fisco. Spetta poi al contribuente verificarne la correttezza e modificare o correggere eventuali errori o dati incompleti. Dichiarazione dei redditi: chi deve presentarla? I soggetti obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi sono tutti coloro che hanno percepito, nel periodo d'imposta precedente, dei redditi. Quindi, parliamo di lavoratori dipendenti, imprenditori, professionisti, ecc. Non sono, invece, obbligati coloro che possiedono esclusivamente redditi da abitazione principale oppure lavoro dipendente o pensione. Inoltre, sono tenuti a presentare il Modello Redditi e non il 730, tutti i contribuenti che hanno posseduto: redditi d'impresa; redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita Iva; redditi diversi (ad es. quelli derivanti dalla cessione di un'azienda).
000 € 38% Tra 55. 001 e 75. 000 € 41% Oltre 75. 000 € 43% Esempio Hai un lavoro dipendente part time che ti fa guadagnare 10. 000 euro lordi annui. In base alla seguente tabella, appartieni al primo scaglione fiscale e quindi, il tuo datore di lavoro, detrae dal tuo stipendio il 23% di tasse. Quindi, in base al calcolo, il tuo datore di lavoro prende il 23% di 10. 000 euro (ossia 2. 300 euro) e lo versa all'Agenzia delle Entrate per conto tuo. Bene, se tu avessi solo questo reddito, non saresti obbligato a presentare il 730, perchè è direttamente il tuo datore di lavoro a presentare i tuoi redditi al fisco e a pagare le tasse per te. Diverso è il discorso se hai un altro reddito. Supponiamo che tu durante l'anno abbia avuto un altro datore di lavoro, perché per esempio hai cambiato azienda oppure semplicemente hai un altro lavoro part time. Supponiamo che da quest'altro lavoro tu guadagni altri 8. 000 euro. Questo tuo secondo datore di lavoro, applica sempre il 23% di aliquota IRPEF, perché rientri sempre nel primo scaglione (quello del 23%, fino a 15.
Siamo quasi giunti al termine della stagione dei dichiarativi ed oggi vogliamo affrontare un tema che ancora non abbiamo mai toccato nel nostro blog: " cosa accade se non presentiamo la dichiarazione dei redditi? ". Non sono pochi i contribuenti che ogni anno mancano questo appuntamento con il fisco. Per alcuni questo adempimento non è dovuto mentre per altri, come tutti i titolari di partita IVA è obbligatorio (anche se non si è fatturato nulla). Cerchiamo però di capire quali sono le conseguenze per chi omette la propria dichiarazione e cosa si rischia. OMESSA DICHIARAZIONE DEI REDDITI Prima di parlare di quali siano le conseguenze di non aver presentato la dichiarazione dobbiamo introdurre il concetto di omessa dichiarazione. Per tutti coloro che non sono esonerati dalla dichiarazione infatti il fisco prevede una data di scadenza per la presentazione del modello 730 o del modello Unico (modello che deve essere utilizzato per tutti i titolari di partita IVA). Anche se si va oltre però è possibile per il contribuente regolare la propria posizione inoltrando la dichiarazione entro 90 giorni dalla scadenza attraverso una dichiarazione tardiva.
La decadenza dell'accertamento fiscale dipende dal tipo di illecito emesso. Vediamo qui di seguito le singole ipotesi. Se non hai mai presentato la dichiarazione dei redditi, i termini di decadenza per i controlli fiscali sono i seguenti: per i periodi di imposta precedenti al 2016, l'accertamento fiscale deve essere notificato entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi; per i periodi di imposta successivi al 2016, l'accertamento fiscale deve essere notificato entro il 31 dicembre del settimo anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione.
000 euro). In tutto quindi, paghi le seguenti tasse: 2. 300 euro per il primo lavoro; 2. 070 per il secondo lavoro. Totale IRPEF pagato = 4. 070 euro In realtà però, il tuo reddito non è nè di 10. 000, nè di 9. 000, ma di 19. 000 euro totali. Su 19. 000 euro, le tasse da pagare però, sono di più, perchè rientri nel secondo scaglione, che ha un'aliquota superiore (del 27%). Esattamente dovresti pagare 3. 450 + il 27% sulla parte eccedente i 15. 000 euro, ossia su 4. 000 euro = 1. 080 euro Per un totale dovuto di 4. 530 euro. Tu però, ne hai pagati solo 4. 070 tramite i tuoi due datori di lavoro! Proprio per questo, sei obbligato a presentare la dichiarazione perché devi versare allo stato altri 460 euro, calcolati sulla somma dei tuoi guadagni. Quando in un anno hai o hai avuto due datori di lavoro (e ricevi quindi due CUD) ricorda di fare la dichiarazione dei redditi. Omessa dichiarazione Cosa succede quindi, se sei obbligato a presentarla ma non lo fai? Commetti un'irregolarità che si chiama "omessa dichiarazione dei redditi".
Il reato sussiste nel momento in cui si supera la soglia di 50. 000 euro di imposte evase (sino al 2015, invece, la soglia era pari a 30. 000 euro) ed è punito con la pena della reclusione da 2 a 5 anni. Dichiarazione infedele Ogni volta che il contribuente indica redditi falsi o non veritieri (ad esempio si indicano redditi più bassi rispetto a quelli effettivamente percepiti) si configura il reato di dichiarazione infedele. In tal caso, la pena prevista è la reclusione da 1 a 3 anni per importi al di sopra di 150. 000 euro e con un' imponibile di 3 milioni di euro. Dichiarazione fraudolenta È considerata fraudolenta la dichiarazione per la cui redazione sono utilizzati fatture e documenti che giustificano operazioni inesistenti. Tale reato viene punito con la reclusione fino 6 anni quando: l'imposta evasa (riferita alla singola dichiarazione) risulta superiore a 30. 000 euro; gli introiti sottratti all'imposizione risultano superiori al 5% dell'attivo indicato nella dichiarazione; gli introiti sottratti all' imposizione risultano superiori a 1 milione e mezzo di euro.
Dichiarazione dei redditi: quando presentarla? Quando si parla di dichiarazione dei redditi occorre prestare molta attenzione alle scadenze, altrimenti rischi di incorrere in sanzioni molte severe. Pertanto, i termini da rispettare sono i seguenti: 7 luglio 2020 in caso di presentazione del modello al proprio sostituto d'imposta; 23 luglio 2020 per coloro che presentano il modello al Caf o al professionista abilitato; 23 luglio 2020 per i contribuenti che utilizzano la dichiarazione precompilata online. Naturalmente, il termine che scade di sabato o di domenica (oppure in un giorno festivo) viene prorogato automaticamente al primo giorno feriale successivo. Cosa rischia chi non fa la dichiarazione dei redditi Come già anticipato, se il contribuente non presenta la dichiarazione dei redditi oppure la presenta oltre 90 giorni rispetto alla scadenza prescritta dalla legge, è soggetto al pagamento delle seguenti sanzioni: da 250 euro a 1000 euro se non sono dovute imposte. Tuttavia, se presenta la dichiarazione entro l'anno successivo si applica una sanzione più bassa compresa da 150 a 500 euro; compresa tra il 120% e il 240% delle imposte dovute, con importo minimo di 250 euro.
Cosa si rischia in caso di omessa dichiarazione dei redditi? Omettendo la dichiarazione, il contribuente non consente all'Agenzia delle Entrate di accertare e quantificare le imposte dovute allo Stato per i redditi da lui prodotti: una mancanza grave, che viene punita con delle sanzioni pecuniarie piuttosto pesanti. La percentuale della sanzione va da un minimo del 120% ad un massimo del 240% dell'ammontare delle imposte dovute. Sui redditi prodotti all'estero è inoltre previsto un aumento di 1/3 della sanzione minima applicabile. Attenzione: c'è una sanzione da pagare anche se la dichiarazione viene omessa quando non sono dovute imposte. Se presenti la dichiarazione omessa entro l'anno successivo, la sanzione va da 150 a 500 euro Se continui a non presentare la dichiarazione, la sanzione va da 258 a 1. 032 euro per le dichiarazioni fino al 2015 e da 250 a 1. 000 euro per quelle dal 2016 in poi. Se l'importo dell'imposta evasa supera una certa cifra, l'omessa dichiarazione configura un reato penale e le punizioni diventano ancora più severe.
9. 2009 e utilizzare il ravvedimento operoso se ci sono eventuali imposte da pagare. ciao #4 Però non sappiamo se questi rapporti di lavoro fossero alla luce del sole. per questo motivo io ho scritto "se ci sono i presupposti dichiarativi" ciao